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venerdì 19 ottobre 2018

IL REGIONALISMO DIFFERENZIATO, UN DISASTRO PER IL MEZZOGIORNO


I lettori sanno che sul “regionalismo differenziato” abbiamo scritto pagine di allarme quando si scavava il terreno per piantare le fondazioni di uno stato a misura delle varie economie regionali, un principio distruttivo della solidarietà fiscale e della stessa unità del Paese. Oggi che si avvicina il varo di questi provvedimenti il dibattito è ancora stimolato dalle associazioni e dai cittadini, con una classe politica che fa finta di non sentire, tra chi mira senza remore all’obiettivo di un Paese a due velocità e chi , avendone create le condizioni, sta zitto per non subire le reazioni del Nord. Una situazione grave, vergognosa ed inaccettabile. 
E’ di ieri l’iniziativa di Basilicatachiama”, un vasto raggruppamento di associazioni e movimenti, che si è battuto per la quota 34 per cento al sud, esprime   “tutta la sua preoccupazione per i rischi connessi all’adozione di una norma che il Consiglio dei Ministri ha annunciato per lunedì 22 ottobre sul federalismo differenziato che potrebbe essere un disastro per tutto il Mezzogiorno e, in modo particolare per la Basilicata, oltre che un grave rischio per la democrazia e la tenuta unitaria del paese”. Per tale ragione fra la giornata di ieri e oggi sono state inviate ai Prefetti di Matera e Potenza (da Gianni Fabbris e Nicola Manfredelli fra i promotori di Basilicatachiama) due messaggi relativi alla richiesta di incontro per consegnare un documento in cui viene chiesto al Governo di fermarsi”. Nelle comunicazioni ai Prefetti infatti, si legge: “Un grande rischio che incombe sulla nostra Regione, sul Sud e su tutto il Paese. Il 22 arriverà in Consiglio dei ministri il disegno di legge sull’autonomia del Veneto, per il quale il vicepremier Salvini ha già annunciato l’immediata approvazione. Seguirà a breve uno analogo per Lombardia ed Emilia; un testo di legge che non potrà essere corretto in Parlamento, che sarà chiamato a un «sì» o «no» in blocco. Così dopo 157 anni sparirebbe il Paese unitario con la “secessione dei ricchi.” Il Veneto, anzi la neonata Repubblica autonoma del Veneto, discuterà i dettagli direttamente col governo di Roma: da Stato a Stato. Addio Costituzione e nazione «una e indivisibile». A questo primo atto (che nei fatti conferisce con il federalismo differenziato alle singole regioni autonomia fiscale e competenze su alcune funzioni strategiche per l’unità dello Stato come la scuola e l’ambiente) dovrebbero seguirne altri che sancirebbero la “secessione” di Lombardia e Emilia Romagna e, come è prevedibile, di altre regioni “forti” del centro nord.” Basilicatachiama avvia così la mobilitazione regionale per la difesa degli interessi delle comunità lucane e contro la “secessione dei ricchi”, invitando a sottoscrivere la petizione proposta da Gianfranco Vieste che ha già registrato l’adesione di decine di docenti universitari e intellettuali (fra cui il meridionalista Pino Aprile), controfirmato da 13mila cittadini in pochi giorni, e indirizzato al presidente della Repubblica e delle Camere.La petizione è rintracciabile al seguente link: https://www.change.org/p/gianfranco-viesti-no-alla-secessione-dei-ricchi. “Annunciamo, infine – è scritto nel comunicato – che dalla prossima settimana sono previste iniziative nella nostra regione e in particolar modo a Matera, dove la prima azione è prevista per giovedì 25 ottobre attraverso un presidio nei pressi della Prefettura. In quella occasione Basilicatachiama invita fin d’ora alla conferenza stampa per dare conto dei contenuti delle richieste al Parlamento e al Governo nazionale e per illustrare l’agenda delle prossime iniziative”.
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