BLOG DEI LUCANI EMIGRATI
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giovedì 20 febbraio 2020

Terreni agricoli all’asta, da Ismea 10mila ettari per giovani agricoltori a condizioni agevolate

Terreni da rilanciare: in vendita dieci mila ettari per i giovani


Ismea ha messo all'asta ben 386 terreni agricoli abbandonati in tutta Italia. Si tratta di oltre 10mila ettari. 
Ecco le condizioni speciali per gli under 41

Non tutti la conoscono, ma in Italia esiste una banca dati speciale dedicata all’agricoltura. La Banca nazionale delle terre agricole, istituita nel 2016, serve a mappare tutti i terreni agricoli che si rendono via via disponibili, anche a seguito di abbandono dell’attività produttiva e di prepensionamenti.
L’obiettivo è raccoglierli e fornire tutte le informazioni necessarie sulle caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali e sulle modalità di acquisto. La Banca, gestita da Ismea, opera su tutto il territorio nazionale.
I giovani e il ritorno alla terra
Il nostro Paese è leader in Europa per il valore della produzione agricola ed è prima per il numero di imprese agricole under 35. Si assiste da tempo a un ritorno dei giovani alla terra, e non solo per scarse opportunità professionali in altri settori. Esiste, ed è sempre più diffuso, un effettivo interesse legato alla terra e all’ambiente, alimentato anche dalla maggiore sensibilità dei giovani per il tema della sostenibilità ambientale e da una maggiore consapevolezza del legame tra cibo e territorio.
Per questo lo Stato cerca di favorire il rilancio del settore primario. “Tutte le risorse ricavate dalla vendita di questi terreni verranno utilizzate per finanziare le iniziative imprenditoriali dei giovani agricoltori stessi attraverso le misure del primo insediamento, del ricambio generazionale e dell’autoimprenditorialità”, ha detto Raffaele Borriello, direttore di Ismea, che ha presentato la nuova asta insieme alla ministra per l’Agricoltura Teresa Bellanova.
Il nuovo bando Ismea
Ismea ha messo all’asta ben 386 terreni agricoli abbandonati in tutta Italia. Si tratta di oltre 10mila ettari che si trovano soprattutto tra Sicilia e Calabria, ma ci sono appezzamenti anche in Umbria, Toscana, Emilia, Veneto, Lombardia e Liguria.
Il ritorno in campagna delle nuove generazioni vede una crescita di oltre il 15% per quanto riguarda le aziende agricole guidate da under 35, in netto contrasto con la flessione del 3% sul numero totale di aziende agricole. Non solo: stanno anche aumentando gli iscritti al corso di laurea in Agraria.
La partecipazione è aperta a tutti, ma il vero obiettivo dell’operazione è favorire il ricambio generazionale. Per gli under 41 ci sarà una corsia preferenziale, con mutui trentennali al 100% e sostegni ad hoc. Le offerte potranno essere presentate tra il 27 aprile e l’11 di giugno 2020.
“Donne e nuove generazioni sono tra le parole chiave su cui siamo maggiormente impegnati” ha dichiarato Bellanova. Per gli under 40 che scelgono di aprire una nuova impresa agricola, ad esempio, sarà lo Stato a farsi carico, per i primi due anni, dei contributi previdenziali. E intanto l’Ismea prevede di incassare circa 130 milioni di euro dal bando.
Come acquistare un terreno presente nella Banca nazionale delle Terre Agricole
Accedendo alla Banca è possibile compilare e inviare una MDI. Tutti coloro che hanno manifestato interesse riceveranno al loro indirizzo PEC una lettera di invito a partecipare alla procedura di vendita del terreno, mediante la presentazione di un’offerta economica di importo non inferiore a quello a base d’asta.
Pertanto, per poter acquistare un terreno tramite la Banca è obbligatorio disporre di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
Mutui ipotecari per i giovani imprenditori agricoli
Per i “giovani imprenditori agricoli” è previsto un accesso al mutuo ipotecario. Gli interessati devono essere in possesso di questi requisiti:
Se si tratta di impresa individuale, deve essere:
  • amministrata da un soggetto di età compresa tra i 18 anni compiuti e i 41 non compiuti;
  • iscritta al registro delle imprese della Camera di Commercio;
  • titolare di partita IVA in campo agricolo;
  • iscritta al regime previdenziale agricolo.
Se si tratta di società, deve essere:
  • iscritta al registro delle imprese della Camera di Commercio;
  • titolare di partita IVA in campo agricolo;
  • avente per oggetto sociale l’esercizio esclusivo delle attività di cui all’art. 2135 c.c.;
  • recare l’indicazione di “società agricola” nella ragione o nella denominazione sociale;
  • avere una maggioranza assoluta, numerica e di quote di partecipazione, di soci di età compresa tra i 18 anni compiuti e i 41 anni non compiuti;
  • amministrata da soggetti di età compresa tra i 18 anni compiuti e i 41 anni non compiuti.
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martedì 18 febbraio 2020

Emigrazione lucana: la famiglia Lorenzo, di San Fele, stupì gli Stati Uniti

Il capostipite Tony era nato nella cittadina del Potentino nel 1885

Antonio “Tony” Lorenzo, sette dei suoi figli contemporaneamente impegnati nella Seconda Guerra Mondiale con gli Stati Uniti, era lucano. Nacque a San Fele, in provincia di Potenza, nel 1885.
Antonio “Tony” Lorenzo nacque a San Fele, in provincia di Potenza, nel 1885. A soli 15 anni, il 2 maggio del 1900, si imbarcò sulla “Chateau Yquem” con la quale sbarcò ad “Ellis Island”.
Negli Stati Uniti, pur giovanissimo, conobbe ogni sorta di duro lavoro. Poi si stabilì a Brooklyn, zona di Kings, nella città di New York. Qui entrò nel Dipartimento di Polizia di New York ed in particolare nella sezione “Detective Bureau” (la cui responsabilità è la prevenzione, la rilevazione e l’indagine sulla criminalità).
Ebbe numerosi figli: Anna (n. 1911); Pasty (1912); Vito (1913); Daniel (1916); Joseph (1919); John (1921); Ralph (1923) e ancora Daniel, Anthony, Frank ed un’altra ragazza.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, con l’ingresso degli Stati Uniti nel conflitto, vide la famiglia Lorenzo offrire un incredibile contributo. Ben sette figli di Antonio “Tony” furono chiamati alle armi.
“Pasty” marinaio di stanza in Inghilterra, Frank marinaio nel Pacifico, Joseph marinaio nel Pacifico, Vito caporale di Fanteria a Napoli, John caporale di Fanteria in Francia, Ralph sergente di Fanteria nel Pacifico e Anthony, il più piccolo, marinaio in addestramento militare,
La cosa destò attenzione, curiosità e, soprattutto, tanta stima e rispetto nei confronti di questa famiglia italiana. La cosa finì sulle pagine di giornali e riviste americaneI.
Il giornale in lingua italiana “Il Progresso Italo-Americano”, il 6 settembre del 1944, dedicò alla vicenda un ampio servizio con le foto dei sette ragazzi in guerra.
Antonio “Tony” Lorenzo dichiarò “Mi sento il più orgoglioso padre del mondo, e sono orgoglioso dei miei figli, specialmente perché essi combattono per la libertà dei popoli nell’esercito e con la bandiera stellata americana.
Ho altri quattro figli, due maschi e due femmine e anche loro fremono per far parte dell’esercito americano”.
Finita la guerra la famiglia si ricompose e visse a New York. Chi conobbe Antonio “Tony” Lorenzo lo descriveva come un uomo benvoluto da tutti.
Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame
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