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martedì 9 dicembre 2008

La strategia della pensione

Il Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese curato dal Censis inquadra l'Italia sotto molti profili, anche se quello economico sociale indica una situazione di profonda ingiustizia, non solo nel mondo del lavoro, delle scarse prospettive aperte da anni di flessibilità, di lavoratori che ormai non si sentono più al sicuro, anche quando ricoprono posizioni di quadri o piccoli dirigenti.

Il Censis scatta una fotografia anche di chi va in pensione, e ne viene fuori un paese che continua ad accettare spaventose ingiustizie sociali anche quando è ora di ritirarsi dal lavoro. Perché in questi anni di tagli alle pensioni, di continui allungamenti dell'età lavorativa e di sempre più pesanti richieste a carico dei dipendenti, si ottiene alla fine un risultato devastante.

Il Censis, infatti, nel suo Rapporto dice che 8 pensioni su 10 in Italia sono al di sotto dei 1.000 euro al mese, come se non bastasse circa la metà non arrivano a superare neanche i 500 euro mensili. Dall'altra i benestanti in pensione, una ricca minoranza (il 3,4%) che incassa oltre 2.000 euro. Ricchezza che si concentra - dice il Censis - per le pensioni oltre i 2.500 euro mensili, che sono a loro volta appena l'1,4% del totale.

Nel Rapporto 2008 il Censis chiarisce: "Risulta che su un totale di 14.194.714 trattamenti una quota pari al 79% è al di sotto dei mille euro mensili. E "le pensioni più ricche, oltre i 2.500 euro al mese, sono circa 205mila".

Il Censis, basandosi sui dati dell'Inps, spiega che a inizio 2008 venivano erogate 1,361 milioni di prestazioni, e che su queste quelle che toccavano i 250 euro al mese erano ben il 9,6% del totale. La grande massa delle pensioni, pari a 4,82 milioni di posizioni, ovvero il 34% del totale, si concentrava tra i 250 ed i 500 euro mensili. A cui si aggiungevano altri 5 milioni di persone che incassavano tra i 500 ed i mille euro mensili (un altro 35,3%).

I più colpiti sono gli autonomi, che nel 90% dei casi devono campare con redditi da pensione sotto ai mille euro, mentre per i lavoratori dipendenti la fascia delle pensioni erogate fino ai mille euro scende al 73%.

Non solo, Censis fa notare che il maggior numero in assoluto di pensioni erogate sono quelle cosiddette di "vecchiaia", pari a 5,6 milioni di prestazioni, che raggiungono appena 955 euro al mese (tra gli ex dipendenti), cifra che crolla a 706 euro mensili per chi è stat lavoratori autonomo. Cosa sono le pensioni di vecchiaia? Semplice, sono le persone che non sono riusciti a mettere assieme gli anni massimi di lavoro (anzianità) ma che sono arrivati al limite massimo di età lavorativa senza avercela fatta a lavorare a sufficienza.

Meccanismo che porta a tagliare ancora di più la rendita pensionistica a loro favore, magari perché disoccupati per periodi della loro vita lavorativa.

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