BLOG DEI LUCANI EMIGRATI
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sabato 28 novembre 2015

Il miglior panettone d’Italia viene da Potenza

Il mondo incantato del Panettone non finisce di stupirci. Per il secondo anno Gazza Golosa, in collaborazione con la manifestazione Re Panettone, ha organizzato un concorso per scegliere il miglior panettone artigianale d’Italia e dopo una mattina di assaggi, la nostra “giuria di qualità” ha scelto quello di Vincenzo Tiri, 33 anni, pasticcere di Acerenza, un piccolo centro in provincia di Potenza. Lo scorso anno ha vinto Pepe (di Salerno) davanti al bravissimo Maurizio Bonamomi (della pasticceria Merlo di Pioltello) che questa volta sono comunque saliti sul podio al 2° e 3° posto.
Ci siamo affidati a Stanislao Porzio, ideatore della rassegna Re Panettone, e abbiamo assaggiato alcuni dei dolci natalizi (in realtà si mangia tutto l’anno…) che potrete degustare direttamente domani e domenica, dalle 11 alle 19, nell’area dell’ex Ansaldo di via Bergognone a Milano. L’ingresso è gratuito e sarà possibile acquistare i panettoni artigianali al prezzo “politico”di 20 euro al chilo (costerebbero dai 30 euro in su).
Nella nostra giuria, oltre al gruppo storico di collaboratori di Gazza Golosa, figurano anche Paolo Marchi (anima di Identità Golose) e tre super chef come Giancarlo Morelli (del Pomiroeu), Alessandro Negrini (il Luogo di Aimo e Nadia dove cucina con Fabio Pisani) e Cesare Battisti (del Ratanà). Considerando l’aspetto esterno e interno, il profumo e il gusto, il giudizio ampiamente condiviso è che il numero uno dei panettoni 2104 (abbiamo considerato soltanto artigianali e tradizionali) è quello di Vincenzo Tiri. Una sorpresona! Ma relativa una volta che si conosce il volto e la storia di chi sta dietro quel dolce spettacolare.
«Dopo averlo saputo non ho dormito per tutta la notte, ci tenevo moltissimo ­dice Vincenzo. Per essere sicuro che il panettone arrivasse in Gazzetta l’ho mandato a Milano su un autobus. Un amico è andato a ritirarlo alle 6 del mattino ma i vostri uffici erano ancora chiusi. Ha perso un’ora di lavoro però quando mi ha assicurato che era stato consegnato mi sono sentito felice». Vincenzo lavora nella panetteria-­pasticceria di famiglia, ma ha sempre avuto il pallino del panettone ed ha studiato alla scuola dei grandi maestri. «Ero piccolissimo, quando la zia Caterina si presentò per le feste natalizie con un Galup. Rimasi incantato e giurai a me stesso che da grande il panettone sarebbe stato la mia specialità. Ho fatto poi un corso al Cast di Brescia con Achille Zoia e Iginio Massari e ho lavorato per 5 mesi come aiutante da Rolando Morandin che mi ha insegnato la tecnica di mantenimento del lievito madre. Per i miei panettoni uso solo ingredienti d’eccellenza, faccio la tripla lievitazione per oltre 40 ore e la particolarità che caratterizza il gusto sta nelle scorze di arance di Tursi che candisco personalmente. Il fatto che il mio Panettone sia piaciuto così tanto mi riempie d’orgoglio e mi fa pensare che a volte credere nei sogni ha davvero un senso».

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