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domenica 4 gennaio 2009

In Italia tre milioni di precari,Lucania:uno su due a rischio di perdere il lavoro


Video da YouTube
http://it.youtube.com/watch?v=ldLeUGMrJMM

Il numero si attesta a quota 3 milioni, il 12% del totale degli occupati. Più frequente nel Meridione(IUniScuola."Lucania dinamiche socio economiche" : occupati 36,30% uno su due sono precari e a rischio di perdere il lavoro,disoccupati 16,10%), ma in aumento anche nelle regioni del Nord. Le cifre sono state diffuse da la Cgia di Mestre: di lavoratori precari in Italia ce ne sono ben 2.812.700. Il fenomeno però non coinvolge solo l'Italia, secondo i dati Eurostat infatti, la classifica degli atipici europei, quelli con il contratto a tempo determinato, vede la Spagna al primo posto, dove 1 lavoratore su 3 è precario. Seguita da Polonia e Portogallo.

Dati alla mano, in Italia continua a crescere il numero dei lavoratori atipici, i cosiddetti precari. Non è facile tracciare il profilo del precario. Non esiste nemmeno un limite di età: anche coloro che si trovano in età avanzata possono incappare in contratti atipici. E' in aumento il numero delle donne e dei laureati in cerca di primo impiego.

Il numero si attesta a quota 3 milioni, il 12% del totale degli occupati. Più frequente nel Meridione, ma in aumento anche nelle regioni del Nord.
Le cifre sono state diffuse da la Cgia di Mestre: di lavoratori precari in Italia ce ne sono ben 2.812.700 (ultimi dati del mese di settembre): il 12 per cento degli occupati (quasi 20 milioni). In grande maggioranza operano nel Sud (il 33,4 per cento) ma la tipologia è in netto aumento anche nel Settentrione con un picco nel Nord-Est del 24,6. Lo studio della Cgia prende in considerazione anche l'ammontare delle ore lavorate: un co. co. pro lavora mediamente 31 ore alla settimana, un prestatore d'opera occasionale 23 contro le 37 medie di un operaio a tempo determinato.

In cinque anni il numero di precari è aumentato del 17 per cento. Nello stesso arco di tempo il lavoro a tempo indeterminato è aumentato solo del 3,1. È evidente la sproporzione tra le due tipologie.
Il fenomeno però non coinvolge solo l'Italia, secondo i dati Eurostat infatti, la classifica degli atipici europei, quelli con il contratto a tempo determinato, vede la Spagna al primo posto, dove 1 lavoratore su 3 è precario. Seguita da Polonia e Portogallo.
L'Italia si trova al nono posto con una percentuale del 13,2.
Ecco la classifica completa delle percentuali dei contratti atipici in tutta Europa riferite al 2008:

1.Spagna 31,7% ;2.Polonia 28,2% ;3.Portogallo 22,4% ;4.Paesi Bassi 18,1% ;5.Svezia 17,5% ;6.Finlandia 15,9% ;
7.Germania 14,6% ;8.Francia 14,4% ;9.Italia 13,2%; 10.Austria 8,9%; 11.Danimarca 8,7% ;12.Irlanda 7,3% ;
13.Lussemburgo 6,8% 14.Regno Unito 5,9% ;15.Estonia 2,1% ;16.Romania 1,6%.
(Media UE a 27: 14,5%,Fonte Eurostat)

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